
MONLEALE - L'emergenza idrica in val Curone che dura da Natale e coinvolge sei comuni della fascia collinare è tutt'altro che conclusa. Al di là delle rassicurazioni fornite dalla società gestore dell'acquedotto a sindaci e organi di informazione, la situazione non è ancora risolta e in molte zone l'acqua
fino al pomeriggio di lunedì 30 dicembre era ancora centellinata e solo le autobotti, fin da Natale, hanno fornito acqua potabile a oltre 1500 persone residenti nel territorio colpito dal guasto. Ora pare che la situazione sia in via di definizione e il guasto sia stato individuato, ma sono trascorsi sei giorni dal verificarsi del problema e oltre al disagio delle famiglie, va messo in conto anche il danno a diverse atitvità economiche, sopratutto della ristorazione, che hanno dovuto annullare molti pranzi e cene in giorni di punta nonostante le prenotazioni.
Il guasto si è verificato inizialmente a causa delle forti piogge, con diverse infiltrazioni di detriti piovani e fluviali a monte di San Sebastiano Curone, nelle prese dell'acquedotto che serve quella porzione di territorio. Parallelamente, si erano verificati altri problemi a causa di un guasto avvenuto nel medesimo momento alla tubazione che collega San Sebastiano Curone a Brignano Frascata e c'è stato blocco dell'acqua corrente anche a Momperone e in alcune frazioni di Casalnoceto.
Intanto
i sindaci dei comuni coinvolti sono sul piede di guerra e hanno deciso di agire compattamente per tutelare gli interessi dei propri cittadini e rivalersi contro il mancato ascolto da parte della società Gestione Acqua: “Basta! Siamo stanchi di essere presi in giro!”, riassumono Enrica Pavione (Berzano), Paola Massa (Monleale), Luciano Barbieri (Pozzol Groppo), Giancarlo Caldone (Volpedo). Dopo aver diffidato Gestione Acqua, tramite lettera inviata anche alla prefettura, alla procura e ai carabinieri della locale stazione di Volpedo, nella giornata di ieri, 29 dicembre, questa mattina hanno sporto denuncia contro Gestione Acqua, “affinché la Procura avvii le opportune indagini per la ricerca dei responsabili dell’interruzione della fornitura e del forte ritardo nel ripristino della situazione”, scrivono i sindaci, che inoltre hanno ufficialmente chiesto al prefetto che venga dichiarato lo stato di emergenza per gli inevitabili e seri problemi igienico-sanitari che si stanno verificando nei rispettivi territori e denunciano l’insufficienza di uomini e mezzi della Protezione civile, eccezion fatta per i pochi uomini della Protezione civile dell’Unione Basso Grue e Curone e di quel che rimane del personale delle Terre del Giarolo. “A fronte di questa situazione di emergenza, ringraziamo la popolazione per la pazienza, la comprensione e lo spirito di solidarietà dimostrato e non escludono possibili azioni di protesta di comune accordo con i cittadini”.