
ROMA - "Spetta alle Regioni individuare le aree di salvaguardia e disciplinare le misure relative alla destinazione del territorio interessato e l'adozione di eventuali limitazioni alle varie tipologie di insediamento", così risponde il ministro dell'Ambiente
Sergio Costa all'interrogazione presentata alla Camera dall'on.
Federico Fornaro (nella foto) relativa
alla realizzazione della discarica di Sezzadio-Predosa. "Il campo pozzi di Predosa è in grado di rispondere ad una domanda di acqua potabile per circa 250 mila abitanti. Quello che chiedono i cittadini è
l'attuazione del principio di precauzione per la salvaguardia della falda" ha spiegato il capogruppo di Liberi e Uguali nel 'question time' a risposta immediata.
Il ministro dell'Ambiente ha sottolineato come il campo pozzi di Predosa, su segnalazione della Regione, "sia stato oggetto di ridefinizione delle aree di salvaguardia già nel 2011. Inoltre - ha aggiunto Costa - l'area sulla quale dovrebbe essere realizzata la discarica rientra tra quelle oggetto della
deliberazione di Giunta del febbario 2018, relativa alle aree di ricarica degli acquiferi profondi che per le discariche di rifiuti non pericolosi prevede la realizzazione o l'ampliamento di nuovi impianti purché sia garantita maggiore protezione del terreno e delle acque sotterranee rispetto a quanto già previsto dalla normativa vigente. Vengono infatti individuate specifiche misure cautelari relative in particolare alla
distanza del fondo scavo dalla falda, l'impermeabilizzazione del fondo e il livello del percolato, nonché l'esecuzione di un
sistema di misure di protezione immediata della falda per impedire o comunque minimizzare la fuoriuscita di sostanze indesiderate".

Il ministro Costa si è poi detto
disposto ad incontrare i 32 sindaci firmatari della convenzione territoriale, assumendosi l'impegno di "
inviare gli ispettori dell'Ispra per valutare l'eventuale applicazione dell'
art. 191 del Trattato Europeo" che regola appunto il
principio di precauzione, questo perché
"le risultanze dello studio condotto dall'Arpa non consentono di affermare che esista una separazione netta tra gli acquiferi superficiali e profondi nell'area in esame del Comune di Sezzadio e che quindi un'eventuale diffusione di contaminanti non possa interessare anche il campo pozzi di Predosa".
"Probabilmente con le
tecniche attuali si potrebbe in linea teorica costruire la discarica in sicurezza, ma domani? Prima di mettere a rischio un tale patrimonio noi ci appelliamo alla sua sensibilità ministro Costa affinché una falda di tale portata e qualità non venga messa a rischio a danno delle future generazioni" ha poi chiosato l'on. Fornaro.